La terra sembra coperta da una superficie ininterrotta, abbiamo l'impressione che senza scavare non sia possibile accedere al suo interno. Eppure non è così. Le rocce della crosta terrestre sono state deformate, spinte, frantumate dal movimento delle placche continentali, ed in ogni piccola frattura l'acqua si è insinuata, scavando ed allargando tutte le fessure. Il risultato di questo lavoro, protrattosi per milioni di anni, è il vuoto, un intrico immenso di cavità, che in alcuni tipi di rocce è formato da grandi gallerie e sale, celate nel ventre della terra, cui diamo comunemente il nome di grotte.
Il mondo sotterraneo confina col nostro; ogni tanto un'apertura ci permette di spiarne le tenebre, ma l'uomo ha sempre guardato con timore questi territori sconosciuti. Nella preistoria, i nostri antenati vivevano all'imbocco di alcune grotte, usavano come luoghi sacri le gallerie e le sale più vicine all'esterno, ma per molti millenni si è creduto che le tenebre fossero abitate da mostri ed anime dei morti. Meno di duecento anni fa, alcuni coraggiosi esploratori spinsero la loro curiosità oltre i limiti dei luoghi illuminati dal Sole e portarono la luce nelle viscere dei monti. Ancora oggi, pochi appassionati proseguono l'esplorazione del mondo sotterraneo, viaggiando in luoghi mai visti prima e raccontando al resto dell'umanità come sono fatte le montagne sotto la superficie. Questi sono gli speleologi.
Da ventisette anni la curiosità mi ha spinto ad unirmi agli speleologi nella loro esplorazione. In queste pagine cercherò di raccontare le grotte e la speleologia.